Si può pensare di abbinare il Coaching allo sport? Certo che sì, anzi direi che diventa indispensabile legare l’atleta alla propria crescita personale e sportiva attraverso il Coaching. A partire dalla metà degli anni ‘70 Timothy Gallwey (considerato il padre fondatore del Coaching) rielaborò la propria metodica di allenatore di tennis, iniziando a focalizzare il proprio interesse non più solamente sull’aspetto tecnico ma su quello mentale (Inner Game). L’avversario più pericoloso non è colui o coloro che ci troviamo di fronte, pensare questo è un gravissimo errore, il vero nemico da battere e da sconfiggere siamo noi. Ebbene sì, noi siamo il “nostro” avversario numero 1! Ci tradisce l’ansia, ci tradisce l’euforia, ci tradisce la sopravvalutazione e la sottovalutazione, dobbiamo quindi acquisire la consapevolezza di quello che siamo e da lì cominciare un percorso di crescita. Tramite lo Sport Coaching riusciremo a superare il “nostro” avversario mettendo la nostra testa in modalità “Performance Plus”, lavorando sulla visualizzazione e la cristallizzazione dei gesti tecnici e atletici da compiere.
A chi è rivolto lo Sport Coaching
- A tutti gli sportivi in generale
- A tutti coloro che fanno sport di alta/altissima concentrazione
- A chi vuol migliorarsi personalmente come atleta
- A chi ha un obiettivo concreto da raggiungere
- A squadre o singoli
- A chi vuol combattere ansia e stress da prestazione
- A chi vuol raggiungere la “Performance Plus”
Il Coaching può darti tutte queste opportunità e tante altre ancora, opportunità che sono alla portata di tutti coloro che vogliono affrontare un cambiamento significativo del suo “Status di Atleta”. Fare Coaching sarà un Plus che ti condurrà verso la strada del successo.